Ebbene si, faccio sport con il mio cane: Rally’O e Mantrailing
Non sport nel senso agonistico eh, non preoccupatevi, più che altro attività cinofile, principalmente perché mi piace lavorare con il mio cane ed è un ottimo modo per scaricarlo un po’.. e fidatevi, scaricare un cecoslovacco di un anno e mezzo non è proprio easy.
Uno dei due sport che faccio è appunto mantrailing, cioè, semplificando, ricerca di persone.
E’ uno sport che mi ha fatto conoscere per la prima volta la mia allevatrice (Daniela) nel 2017, quando ha organizzato tre stage di questa disciplina ristretti solamente ai clc.
Devo dire che mi è piaciuto fin da subito, e piace anche a Ghost, il che non guasta.
Lavoro di naso, lui deve concentrarsi, fare una cosa per cui è portato (e che grazie alla mia addestratrice Adriana abbiamo stimolato fino da quando aveva 3 mesi), e soprattutto lavorare di testa. Per un cecoslovacco è tutto dire lavorare di testa, vista la loro nomea di cazzeggiatori folli.
Non vi starò qua a descrivere in dettaglio come funziona il mantrailing, anche perché non sono un istruttore e quindi non mi permetto di farlo, comunque la teoria a grandi linee è che il cane sfrutta il suo fiuto per seguire le particelle di odore rilasciate (in questo caso) dalle persone per seguirne le tracce ed infine trovare e segnalare la persona indicata (figurante). Il lavoro del conduttore è abbastanza limitato per fortuna, ed è principalmente quello di leggere i segnali del cane ed aiutarlo in caso fosse in difficoltà.
Questo stage lo aspettavo da un bel po’ di tempo, primo per l’istruttore, Ivan, di cui ho una grandissima stima, e secondo perché era un po’ che non lavoravo seriamente con Ghost.. ci voleva proprio.
Un weekend impegnativo devo dire, condizioni meteo difficili, pioggia e freddo, piste difficili, Ghost non aveva mai visto una spiaggia, e segnalazioni di fine pista in acqua.
Ghost adora l’acqua, ma non era mai stato in mare.. salsedine, odore, onde, una pettorina diversa (salvagente, quella gialla nelle foto), un sacco di novità tutte insieme.
Senza contare che ho avuto la brillante idea di portare via la muta semi stagna (retaggio di un’età dell’oro in cui facevo sub) e che Ivan non ha perso l’occasione di farmi fare una traccia con termine in acqua. Cento metri di nuotata al largo, con una discreta onda ed un po’ di corrente, subito dopo aver spazzolato un piatto di carbonara.. non proprio l’idea migliore di sempre..
Fatto sta che ci siamo divertiti, Ghost ha fatto delle ottime entrate in acqua, non ha battuto ciglio sulla sabbia, molto bravo tutto il weekend, anche più di me a dire il vero (come sempre, d’altronde..).
Le piste ormai le segue ad occhi chiusi, anche se ogni tanto si ricorda di essere un cecoslovacco e si mette a cazzeggiare durante il trail. Poco male, con Ivan non si scherza, non è uno che te la fa passare liscia, ma ci piace anche per questo.
Per darvi un’idea, le tracce del weekend sono state:
- prima traccia di riscaldamento in pineta, con esche sparse nel tragitto
- traccia su spiaggia di ambientamento: tre figuranti in direzioni diverse, nel nostro caso sugli scogli
- traccia con fine pista in acqua (figurante sul bagnasciuga), per iniziare a far entrare i cani in acqua
- segnalazione negativa su spiaggia
- traccia da input salivare, sempre con finale in acqua
- traccia con finale negativo in acqua (cioè il figurante sparisce in acqua, il cane deve dare un negativo sul punto di entrata in acqua del figurante)
- intensity vari ed eventuali
Forse ho dimenticato qualcosa, ma due giorni dopo lo stage, proprio quando stavo iniziando a scrivere questo articolo, Akira ha deciso di iniziare il travaglio, per cui ho messo in pausa per un po’ di giorni la scrittura.
Tra due settimane altro stage, nuovo istruttore, sono molto curioso…
Stay Tuned!