Ricordo una sera della scorsa estate, ero a cena a casa di Giovanni assieme ad altra gente, si parlava di Ghost e Akira e qualcuno se n’è uscito con una frase che è diventata il motto di questo blog: “certo che devi avere avuto un trauma per prendere un cecoslovacco”.
In effetti è stato più o meno così per me.
Una storia finita, io ancora innamorato, tristezza e malinconia cosmiche. Vabbè capita, tante storie finiscono, non è stata la prima e non sarà l’ultima, anche se alcune fanno più male di altre.
Durante l’estate 2016, in leggerissima fase di rifiuto per qualsiasi cosa avesse un doppio cromosoma X, ho decido si prendermi un cane.
Era da un po’ che ci pensavo, ma tra impegni, doppio lavoro, una casa non proprio a misura di cane e mille altre cose non mi ero mai deciso. Forse in realtà non ero mai stato abbastanza motivato.. chissà.
Però quell’estate mi ero deciso, volevo prendere un cane. Ma che cane? Mille mila razze, un sacco di caratteristiche diverse, di esigenze diverse, senza contare che in realtà io di cani non è che conoscessi gran che.
Volevo un cane di taglia medio / grande, questo lo avevo già deciso. Niente cani piccoli, niente chihuahua o cose del genere. Cani stupendi, non fraintendetemi, ma non sono per me. Mia sorella ha già dei gatti, io volevo un cane.
Non volevo un molosso, non so perché in realtà, ma non ero sicuro di riuscire a gestirlo. Forse un po’ mi intimorivano. Quindi prima scelta logica: pastore tedesco. Bel cane, taglia che volevo io, razza portata all’obbedienza e facilmente addestrabile. Ma a me le cose facili non piacciono gran che e il pt era la scelta più classica possibile.
Quindi ho passato un paio di settimane a cercare in internet razze di cani, ma senza fare veramente una scelta. Poi una sera, sempre a cena, un amico se ne salta fuori con “perché non prendi un lupo cecoslovacco?”, e io “un.. cosa?”.
Torno a casa, cerco la razza in internet e mi piace da subito. Cerco caratteristiche, mi informo, voglio capire che tipo di cane sarebbe, anche perché non sembra un cane proprio easy, al primo impatto.
In una settimana compro tre e-book su Amazon (gli unici tre disponibili, tra l’altro), leggo blog, ecc.. ok forse ero un po’ in fissa, ma chiunque di voi lo sarà stato una volta nella vita quindi mi capirete.
Decido che la razza mi piace, che è impegnativa ma in fondo sto cercando una sfida.
Io quando decido una cosa la voglio qui ed ora, o quanto meno nel minor tempo possibile, quindi inizio a cercare un allevamento.
Uno dei libri che avevo letto in realtà riportava nella copertina posteriore una frase del tipo: “vieni a trovarmi nel mio allevamento..”, a cui lì per lì avevo dato poco peso, ma in realtà era un punto di partenza.
Prendo il libro, c’è un riferimento ad un sito internet, visito il sito e mi fa una buona impressione, in particolare mi attira il fatto che l’allevamento permettesse di prenotare giornate formative sul lupo cecoslovacco, di andare a visitare il posto e vedere di persona i cani.
Scrivo a Daniela (la proprietaria), che mi risponde il giorno stesso, e prenoto per il lunedì successivo. 8 Agosto 2016.
La giornata è veramente interessante, i cani sono splenditi e mi piacciono da subito. Forse anche io un po’ piacciono a loro, perché tutto il branco si avvicina. Per prima la Queena, ovviamente, la più esuberante del gruppo, ma anche gli altri poi: Manlio, la Maya e poi via via gli altri, mi girano attorno, mangiano dalle mie mani, un’emozione.
Torno a casa quella sera con due consapevolezze. La prima è che avrei preso un cane lupo cecoslovacco, la seconda è che avrei dovuto cambiare casa. All’epoca vivevo con mia madre, ci eravamo appena trasferiti dopo aver venduto il bar di famiglia, una donna fantastica ma con una spiccata tendenza all’ordine e alla pulizia. Che va benissimo in generale, ma non va molto d’accordo con il cane che stavo per prendere.
Però alla fine avevo 30 anni, non ero più impegnato con il lavoro del bar e quindi era anche l’occasione di andare a vivere da solo.
Per farla breve in un mese ho trovato una casa con un giardino a 5 minuti a piedi da dove lavoravo.
Verso fine Settembre, Daniela pubblica le foto delle due cucciolate appena nate nel suo allevamento.
Le avevo già scritto ovviamente per confermarle la mia intenzione di prendere un cucciolo, però sapevo anche che c’erano molte persone in lista d’attesa e il numero di cuccioli non era sicuro, per cui non ero ancora sicuro niente.
Poi una sera, alle 18.02 del 30 Settembre, mi arriva una mail:
Ciao Emanuele,
come stai?
sono molto felice di comunicarti che il cucciolo maschio è disponibile.
to be continued (qui)…